Tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022, tutti gli appassionati di tattoo colorati, e anche i tatuatori stessi, hanno iniziato a preoccuparsi. Il Regolamento 2020/2081, approvato dall’Unione Europea, nel dicembre del 2020 ed è entrato in vigore solamente a partire dal 4 gennaio 2022. A primo impatto, tale norma, sembrava vietare del tutto i tatuaggi colorati, rendendo possibile solamente l’utilizzo del pigmento bianco e del pigmento nero. Questi divieti si estendono anche al mondo dell’estetica, arrivando a toccare anche i pigmenti usati per il trucco permanente oppure per il microblading (il tatuaggio alle sopracciglia). Ma i tatuaggi fanno male? Facciamo un po’ di chiarezza in merito. In realtà, non sono stati vietati tutti i colori per tatuaggi, o i pigmenti colorati in generale, ma sono stati vieti quelli che contengono l’isopropanolo (o alcool isopropilico). Si è dato tutto il 2021 di tempo, per cercare di risolvere la situazione e trovare dei pigmenti alternativi. Ci sono però due pigmenti, il pigment green 7 e il pigment blue 15:3, che per ora non hanno alternative e saranno vietati solamente a partire dal 4 gennaio 2023.
Per capire bene perché alcune tipologie di inchiostro per tatuaggi sono state vietate, dobbiamo capire che effetti negativi ha l’isopropanolo sulla nostra salute. L’alcol isopropilico è classificato come potenziale cancerogeno: i danni alla pelle causati durante i tatuaggi potrebbero indurre il corpo ad assorbire questa sostanza, che può avere effetti negativi sul nostro organismo. Il rischio, anche se basso, comunque esiste. Un’ipotesi più specifica è invece che l’alcol isopropilico scateni reazioni allergiche nei soggetti esposti ai pigmenti colorati che lo contengono. Questo tipo di reazione è più comune nel caso della ri-colorazione del tatuaggio: se il sistema immunitario riconosce già l’alcol isopropilico come isopropanolo alla prima esposizione, è più probabile che scateni una reazione allergica alla seconda esposizione alla sostanza. Quindi, sono stati formulati dei nuovi pigmenti che contengono delle concentrazioni minime di isopropanolo e sono considerati sicuri per l’utilizzo negli studi che si occupano di tattoo. I rifornimenti sono arrivati verso la fine del 2021 e l’inizio del 2022.
Quando ci rechiamo da un tatuatore, giungiamo in un posto in cui ogni attrezzo e ogni pratica effettuata devono rispettare l’idoneità igenico-sanitaria. I guanti e gli aghi devono essere sterili e monouso e lo stesso discorso vale per i colori tattoo. Il nuovo regolamento rilasciato dall’Unione Europea, non si rivolge solamente ai tatuatori, ma anche alle aziende fornitrici di pigmenti. Esse dovranno rispettare alcune norme e rilasciare determinate diciture su ogni confezione. Deve essere infatti indicata la scritta “Miscela per tatuaggi o trucco permanente” e deve essere apposto un numero di riferimento unico del lotto. Non deve mancare l’elenco degli ingredienti, secondo la nomenclatura dell’articolo 33 del regolamento comunitario 1223/2009. Se all’interno del pigmento sono presenti nichel e/o cromo, entrambi gli ingredienti vanno appositamente segnalati, perché potrebbero causare reazioni allergiche nei soggetti sensibili. Infine, non devono mancare le istruzioni di sicurezza, segnalate sempre seguendo le linee guida europee.
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