Ciclo primo giorno: sintomi, cosa succede, come stare meglio
Le mestruazioni rappresentano una condizione comune a tutte le donne: esse non sono altro che la preparazione dell’utero femminile ad un’eventuale gravidanza.
Spesso si è portati a considerare che le mestruazioni e il ciclo mestruale siano la stessa cosa, ma così non è. Infatti per le prime si intende il flusso sanguigno tipico di questa condizione, frutto di un complesso meccanismo di ormoni, per il secondo invece si intende il periodo che intercorre tra una mestruazione e l’altra.
Il primo giorno di ciclo rappresenta spesso un momento di disagio. Cosa fare per cerca di limitare il dolore e altri sintomi?
Prima di procedere con la disamina dei comportamenti da adottare, per affrontare al meglio il primo giorno di ciclo, vale la pena spendere due parole su questo particolare momento che vivono le donne in età fertile.
Ebbene il ciclo mestruale è il periodo che impiega un ovulo a formarsi e a uscire dall’ovaio per cercare di raggiungere l’utero. Se durante il suo viaggio l’ovulo incontra uno spermatozoo maschile, viene fecondato e raggiunge l’utero. In questo caso avviene l’inizio della gravidanza.
In caso contrario, gli estrogeni creano una sorta di membrana che protegge l’utero, chiamata endometrio, che sarà poi espulso con il flusso del successivo ciclo mestruale.
Sintomi mestruazioni
Il periodo che precede il mestruo, manifestazione che segna l’inizio di un ciclo mestruale, viene chiamato fase premestruale. Si tratta di una condizione caratterizzata da sintomi più o meno fastidiosi.
I tratti caratteristici di questa sindrome sono il mal di testa, un’accentuata sensibilità del seno e il dolore addominale. Si citano anche gli sbalzi di umore e l’irritabilità, condizioni imputabili agli squilibri ormonali tipici della fase iniziale del ciclo.
Inevitabilmente la sindrome comprende il desiderio di assumere alimenti dolci o ricchi in carboidrati. Si citano anche stati di umore positivi, come l’entusiasmo ed l’energia creativa.
Quanto dura il ciclo mestruale?
Per considerarsi regolare, la durata del ciclo mestruale dovrebbe essere di 28 giorni, ma il suddetto periodo potrebbe prolungarsi fino a 35 senza cause preoccupanti. E’ pertanto da considerarsi anomalo un periodo più lungo di quello citato, che può estendersi fino a novanta giorni.
In questo ultimo caso si può parlare di ciclo mestruale irregolare, condizione che può presentarsi con un flusso abbondante piuttosto che scarso. Le cause imputabili a questa criticità possono essere lo stress, un esercizio fisico intenso oppure un’improvvisa perdita di peso.
Quando l’irregolarità diventa sistematica si può parlare di una vera e propria condizione clinica, che prende il nome di oligomenorrea.
Come stare meglio?
Come già anticipato, il periodo mestruale comporta dei disagi nella donna, tanto che l’industria farmaceutica si è ingegnata per favorire il benessere in un periodo delicato come quello del ciclo.
Accanto agli ottimi prodotti disponibili nelle farmacie, alcuni comportamenti alimentari corretti possono aiutare a ridurre i sintomi fastidiosi.
Si pensi che una dieta a base di acido linoleico, contenuto nelle verdure e nel pesce, diminuisce le contrazioni dolorose delle prostaglandine, membrane che fanno parte dell’apparato riproduttivo femminile. Vale anche la pena ridurre il consumo di zucchero e caffeina.