Il caso che ha coinvolto tutta l’Italia ha danneggiato milioni di utenti. Scopri se puoi ottenere anche tu il risarcimento.
Libero mail è un portale di posta elettronica di proprietà e gestione di Italiaonline. Il servizio fu fondato nel lontano 1994 da Infostrada, configurandosi inizialmente solo come servizio di connessione con cd in edicola, portale e servizio mail.
Lo sviluppo che avvenne nel 1996 è debitore dell’Università di Pisa e della Olivetti, con cui fu portato avanti un altro progetto, denominato “Arianna”, che tanto somiglia ai nostri assistenti tecnologici Alexa, Cortana, Siri e così via. Si trattava di un vero e proprio motore di ricerca interamente made in Italy.
Tuttavia, nel corso degli anni, Infostrada subì diverse stoccate economiche, finché non si giunse all’acquisizione da parte di Wind. Nel 2011 ci fu lo spin-off della neonata Libero S.r.l da Wind e nel 2013 la fusione con Matrix (ovvero Virgilio), cedua a libero S.r.l da Telecom.
Tuttavia, è successo qualcosa tra la notte del 22 e 23 gennaio 2023, che ha avuto delle ripercussioni gravissime sugli utenti, ora intenti a battere cassa per un risarcimento. Cos’è successo?
Sul calare di gennaio 2023, Libero e i servizi a esso connessi hanno smesso di funzionare nelle loro declinazioni free e pay ma PEC, Mail Business, portali e gli altri servizi hanno continuato a funzionare perfettamente. Inizialmente, si pensava a un disservizio temporaneo e già nel primo comunicato stampa del 25 gennaio era stata smentita categoricamente un’opzione di attacco hacker, gridata a gran voce dagli utenti. Che cosa è successo, però?
Libero e Virgilio hanno smesso di funzionare per oltre dieci giorni, provocando danni ad almeno 9 milioni di utenti. Molte aziende, infatti, utilizzavano Libero agevolmente e a causa del malfunzionamento hanno perso fatture, non hanno ricevuto preventivi ormai scaduti, non hanno potuto accedere a informazioni fondamentali per il buon andamento dell’attività. Le mail sono tornate online il 26 gennaio.
C’è di più: gli avvocati, le associazioni, ristoratori e simili hanno perso giorni importanti di prenotazioni. Nel caso di hotel e Bed and Breakfast il danno è lampante. Da qui, la necessità di ricevere un risarcimento per il danno subìto. Molte di queste caselle elettroniche, purtroppo, sono andate perdute per sempre.
La risposta di Libero è giunta quasi subito dopo la fine del blackout: “Italiaonline provvederà a concedere un ristoro a chi sia stato danneggiato.” Subito Altroconsumo.it ha messo a disposizione la possibilità di compilare un form online sulla loro piattaforma per poter fare reclamo in modo semplice e scoprire se è possibile ottenere il proprio indennizzo. In ogni caso, le e-mail in cui sono spiegate le modalità di ristoro dovrebbero già essere state spedite a tutti gli utenti.
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