Giornata nazionale contro lo Spreco Alimentare, interviene il Ministero: 4 regole da non violare mai
Il 5 febbraio è la Giornata nazionale contro lo Spreco Alimentare. Vediamo insieme le direttive del Ministero della Salute.
Lo spreco alimentare consiste nel produrre rifiuti di tipo alimentare che si sarebbero potuti evitare. In pratica si tratta del cibo ancora edibile che per varie ragioni finisce nei rifiuti. Vi sono diversi tipi di spreco alimentare, come è evidenziato dal WRAP, cioè il Waste Resources Action Program: lo spreco evitabile, parzialmente evitabile e totalmente inevitabile.
Per la prima categoria si intendono gli avanzi che con leggerezza decidiamo di non mangiare più, come ad esempio pezzi di pane non di giornata. Per la seconda categoria intendiamo quel cibo che non viene consumato da tutti, come ad esempio le bucce di mela. Infine, sono inevitabili i rifiuti-scarto, come ad esempio le ossa delle bistecche.
Lo spreco del cibo però impatta negativamente sulle risorse del pianeta, oltre a configurarsi come un’ingiustizia sociale. Infatti, i rifiuti alimentari di questo tipo evidenziano la disparità di ricchezza delle nazioni: in Occidente, i paesi più ricchi sprecano più cibo.
Tuttavia, esistono metodi per migliorare la situazione. Sulla questione è intervenuto anche il Ministero della Salute.
I 4 pilastri contro lo Spreco Alimentare
Negli ultimi anni si combatte sempre più contro lo spreco. Di recente, si è fatta strada sul mercato un’app che cerca di fare del suo meglio per limitarlo: Too Good To Go. L’app consente di ordinare il cibo invenduto a fine giornata dai ristoranti e dai pub, tramite l’acquisto di Magic Box. Un rider porterà a casa tua il cibo a prezzo super scontato.
L’iniziativa sta prendendo sempre più piede, ma non è tutto: adesso il Ministero cerca di fare la sua parte suggerendo quattro regole inviolabili per evitare gli sprechi alimentari.
- Non fare grandi spese oltre il dovuto. Molti cibi acquistati potrebbero scadere prima che ci sia modo di mangiarli. In procinto della data di scadenza in molti decidono di organizzare grandi cene per sopperire al problema, dando adito ad abbuffate superflue.
- Organizzare un piano alimentare regolare, in modo tale che si prevenga l’eccesso.
- Controllare le date di scadenza dei cibi e quella di conservazione minima.
- Controllare le indicazioni relative ai metodi di conservazione degli alimenti, in modo tale da non rischiare di farli andare a male.
Inoltre, il Ministero ha anche elaborato un piano rigoroso da far seguire a tutte le strutture che distribuiscono cibo ai clienti o ai pazienti, come scuole e ospedali, con lo scopo di regolamentare la gestione dei rifiuti alimentari evitabili.