Le caldaie a gas hanno ormai i minuti contati nelle nostre case. Giungono nuovi avvisi e divieti.
Il freddo ha paralizzato l’Italia intera nell’inverno 2023, un freddo che fino a qualche giorno fa non accennava a dare segni di cedimento. Il prezioso alleato di questo gelo che ha messo in ginocchio il Belpaese è stato sicuramente il condizionatore, per molti cittadini.
Forse non molti sanno che esistono sistemi di riscaldamento più attempati che ormai hanno i minuti contati. Si tratta delle caldaie a gas, strumento preziosissimo negli anni immediatamente precedenti alla globalizzazione, ma che negli ultimi tempi hanno palesato i loro punti deboli. Primo fra tutti il costo della bolletta: le caldaie a gas risultano obsolete anche e soprattutto per l’incredibile dispendio energetico necessario per farle funzionare. Inoltre, con la guerra tra Russia e Ucraina, il prezzo del gas è andato via via elevandosi in maniera vertiginosa, poiché la Russia è l’esportatore massimo di questo elemento.
Un altro punto debole da assegnare alle caldaie a gas è l’inquinamento. Purtroppo, un impianto a gas consuma molto di più di uno alternativo. Dal momento che l’emergenza climatica è alle porte, l’Unione europea ha vietato questi impianti. Come fare, dunque, per ovviare al problema?
Proprio in virtù dell’impatto ambientale delle caldaie a gas, l’Unione europea ha diramato il divieto delle stesse che andrà ufficialmente in vigore nel 2025. Tuttavia, resta il problema relativo alla sostituzione di tali caldaie. Come fare?
L’Ue propone l’installazione di caldaie a pompa di calore. Questi sistemi spesso sono denominati erroneamente “condizionatori”, ma il loro principio differisce: le caldaie a pompe di calore infatti traggono energia dall’ambiente esterno, sfruttando il sole e l’aria per l’80% del loro funzionamento. Questo fatto produce una evidente conseguenza positiva: il costo della bolletta diminuisce, poiché vi è minore spreco di energia.
La convenienza in termini economici e ambientali con l’utilizzo delle caldaie a pompa di calore è evidente, ma prché stravolgere tutto proprio adesso? L’Unione europea, in accordo con diversi paesi facenti parte, tra cui l’Italia, ha confezionato dei pacchetti di incentivi per acquistare questi sistemi.
Ecobonus è l’incentivo che offre sconti del 65% per l’installazione di questo tipo di caldaia, ma esistono anche Bonus Casa e Conto Termico. È pur vero che fino al 2025 la strada è ancora lunga ed è ancora possibile metterci una toppa, rendendo ibride le proprie caldaie a gas. Ai consumatori l’ardua sentenza.
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