Fisco e Tasse, arrivano gli sconti: cosa cambia da maggio
Le cose sembrerebbero mettersi bene per gli italiani. Scopriamo cosa succederà da maggio in poi.
Gli italiani quasi non ci credono più alla ripresa. Dopo la crisi finanziaria del 2008 e quelle a seguire, gli italiani stentano a fidarsi di chi dice loro di eliminare l’aspra tassazione che grava sulle loro finanze. A esprimere un certo malcontento, da qualche tempo, non è più solo la fetta sociale dal basso o medio reddito, bensì anche le piccole e medie imprese, le quali si vedono tassate e penalizzate da tutte le parti.
Nello specifico, a lamentare la crisi sono anche tutti quei giovani che intendano aprire una nuova attività. Le startup italiane infatti scarseggiano e sempre più insufficienti risultano tutte le sovvenzioni e gli aiuti offerti tramite pacchetti finanziari a fondo perduto. Un esempio è “Resto al sud”, un bando di Invitalia che si prefigge l’obiettivo di fornire fondi economici a quanti intendano mettere in piedi un nuovo business nel campo della ristorazione.
Un ulteriore esempio è dato da altri bandi sempre distribuiti a iniziativa dell’ente Invitalia, come ad esempio “Cultura Crea”. Tuttavia, il punto di questi bandi è che, con percentuale variabile, i richiedenti possono ambire a un fondo da non dover restituire (a fondo perduto), ma vi è comunque necessità di investire un piccolo capitale iniziale di tasca propria.
Stando alle dichiarazioni di imprenditori, contribuenti e giovani non ancora dentro certe dinamiche, le tasse sono alte e non consentono di conservare nulla del proprio stipendio. Tuttavia, nonostante le crisi, sembrerebbe ci sia un lampo di speranza in fondo al tunnel. Scopriamo di che si tratta.
Gli sconti arrivano a maggio
Il governo Meloni è un governo di destra che polarizza l’opinione pubblica, generando una spaccata che divide chi crede alle promesse della premier e chi invece la osteggia con grande riserbo. Ciò che il governo ha promesso relativamente alle tasse è un taglio del cuneo fiscale del 5%.
Questo cosa comporterebbe? In primis una riduzione delle tasse per tutti i lavoratori dipendenti, grazie allo stanziamento di un capitale che ammonta a 3 miliardi di euro. Gli “sconti” dovrebbero essere applicati sulle tasse di anno in anno, fino a fine mandato Meloni.
Cosa succede per chi percepisce un reddito diverso?
Per quanti invece non rientrano all’interno del regime fiscale tipico del lavoratore dipendente, si applicheranno altri dettami. Infatti, viene fissato un tetto massimo di retribuzione imponibile oltre il quale non può essere applicato alcuno sconto.
Ciò significa che se in busta paga un lavoratore percepisce oltre 2692 € mensili imponibili (ossia senza Iva), a costui non può essere applicato lo sconto. E tu che ne pensi?